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Le cose da salvare

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inconnu

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inconnu

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Photo de Egisto MalfattiEgisto Malfatti

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inconnu
Copie dans le presse-papiers

Fra quelle da salvare,
ma son solo chimere,
c’è il vecchio puttaniere con i baffi in su;
il cecchio sul sedere,
la canna del clistere,
le case di piacere dal soffitto blu;
le groste sulla chiocca,
le mosche sulla cacca,
la febbre sorda in bocca e il buo nel pardesù;
le cosce della Checca,
il petto della Tocca,
l’uccello di Bistecca che non tira più;
il dente che fa male,
il trapano a pedale,
la nonna sul pitale a testa in giù.

Le cose da salvare sono queste
anche se rare
e le voglio raccontare
per chi non le sa,
le voglio raccontare
per chi deve qui restare
a ridare un nuovo volto alla città.

I frignoli di Dario,
la bazza di Gregorio,
il naso che Valerio ha preso da su’ pa’;
lo zio col climaterio
che recita il rosario,
ma smoccola sul serio se lo fai incazza’;
l’anello del tombino
che ha rotto Nazzareno,
il puzzo del bottino che ‘un si po’ leva’;
la moglie di Gaetano
che è moscia d’intestino
nemmeno il semolino ‘un ce la fa a agguanta’;
il Gori detto Francia
che ha l’aria nella pancia
e quando sgancia trema la città.

Le cose da salvare sono queste
anche se rare
e le voglio raccontare
per chi non le sa,
le voglio raccontare
per chi deve qui restare
a ridare un nuovo volto alla città.

La strada de’ tegami,
la Chiesa degli scemi,
il canto de’ Salani presso il Guarany;
la socera del Lovi
che fa la veglia a’ dami
se allunghino le mani per toccassi lì;
i giorni dell’amore
son quelli che hanno l’erre
l’ha detto il mi’ dottore Schiribì va vì;
lu’ ch’era stato in mare
mi leva le paure
dicendo vieni pure che oggi è gioverdì;
le palle rosso vino
il blu di Valentino
c’è quella gente che mi indiscreti’.

Le cose da salvare sono queste
anche se rare
e le voglio raccontare
per chi non le sa,
le voglio raccontare
per chi deve qui restare
a ridare un nuovo volto alla città.

La borsa un po’ ristretta,
O zoccolo o ciabatta,
con la tu’ sigaretta fammi fare un the;
la Giulia e la Giuditta
du’ franchi la marchetta,
quanto ci fai, oh Primetta, se venimo in tre;
le sciolte rindurite
con quattro limonate,
bronchiti rintuzzate con il vin brulé;
c’è il nonno di Tersite
che fede ‘un l’ha mai avute,
però ha voluto il frate lì vicino a sé;
al Camposanto, oh donne,
ci andrete lemme lemme,
se i soldi per il tramme non ce n’è…

Le cose da salvare sono queste
anche se rare
e le voglio raccontare
per chi non le sa,
le voglio raccontare
per chi deve qui restare
a ridare un nuovo volto alla città.

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