Nato per la festa di Santa Giulia, il 22 maggio 1956, Giorgio Luciano Bomberini è un illustre figlio d'arte in quanto discendente diretto del mascheratista Carlo, questi attivo nel Carnevale fin dall'anteguerra. Giorgio raccoglie il testimone paterno collaborando con lui a diverse mascherate in gruppo e dal 1990 (anno del ritiro di Carlo) firmandone altre per conto proprio. Diplomato a Pisa in costruzioni aeronautiche, Bomberini tenta la carriera militare andando a lavorare nella base NATO a Bovolone (Verona) nel 72° Gruppo Intercettori Guidati ma la vita di caserma non lo affascina. Tornato a Viareggio, sua città natale, come molti futuri colleghi, si inventa bagnino d'estate e impastino d'inverno (naturalmente nell'hangar del padre). Dopo un'annata al fianco di Raffaello Giunta, decide definitivamente di seguire le orme paterne e di entrare nel mondo della cartapesta: è il 1980 e i due Bomberini realizzano assieme "L'ultimo samurai" che ottiene un incoraggiante quarto posto. Per quattro edizioni a firmare la mascherata è perdò soltanto papà Carlo, a causa di alcune beghe formali imposte dal Comitato. Le costruzioni di questo periodo sono: "Vampiri a società per azioni" (1981), "I bronzi di Riace" (1982), "Concilia?" (1983). La prima mascherata effettivamente firmata a quattro mani, dopo un aspro contezioso con gli organi di potere, è del 1984: "Le vedove allegre" (quinto posto). Risale perdò al 1985 la prima (e unica) vittoria in categoria per Giorgio Bomberini e padre con "I guardoni", opera dedicata a tutti quegli uomini amanti del voyeurismo e del piacere visuale facile. Leggenda vuole che l'idea sia nata dalla clamorosa scoperta ad opera dei Bomberini di un loro collega costruttore che, tutto imbacuccato, una sera era stato visto uscire dal Supercinema, all'epoca nota sala a luci rosse. Il tema ufficialmente sarà dichiarato ispirato dalle vicende relative a Pietro Pacciani (il Mostro di Firenze) ma il costruttore in questione verrà comunque ritratto, opportunamente camuffato, fra i personaggi della mascherata. Il successo del 1985 rimarrà un caso isolato. Dal 1986 al 1990 Carlo e Giorgio Bomberini non riusciranno più a ripetersi, malgrado firme a buone mascherate di gruppo come: "Le sagre paesane" (1986), "Le collegiali" (1987), "Le allegre corsie" (1988), "La vita di carta" (1989), "Parata di Miss" (1990). Dall'anno successivo Giorgio è da solo e realizza in ordine cronologico: "Gladio - Operazione Merenda" (1991), "Carnevale a lento fumo" (1992), "Ghe pensi mi" (1993), "Va' pensiero" (1994) quest'ultima ispirata alla famosa filastrocca televisiva di Benigni, "The ghostbusters" (1995), "Governo in pinzimonio" (1996), "Mamma li rossi!" (1997), "Attacco a Maastricht" (1998), "Scuola di lingue" (1999), tutte mascherate a sfondo satirico-politico, specialmente quest'ultima, addirittura sottoposta a censura per via di particolari troppo spinti riguardanti gli scandali sessuali dell'allora Presidente USA Bill Clinton. Il 2000 è accolto da Bomberini con "V2 (Viareggio 2000) - La loggia del buonumore" mentre nell'ultimo anno di via Marco Polo il mascheratista realizza "Gole gioconde". L'età della Cittadella si apre per lui con "I trans-genici" (2002) e l'anno dopo è il turno di "Carneval Cup - la sfida". "I No..bel al Carnevale" del 2004 ironizza persino sull'ingegnere della Fondazione Alessandro Volpe, principale responsabile seppur inconsapevole del crollo delle torri del Carnevale alla vigilia del corso del martedì grasso, al cui mascherone Bomberini aggiunge il cartello "ATTENTO AI TERRAZZI" (una chiara quanto pungente allusione al disastro urbano causato dal trasporto dei carri per il Carnevale estivo in Darsena del 1996). Ritorno all'evasione e al gioco di parole con "Colpi di Carnevale" (2005) e "Il lavoro nobilita l'uomo ma..." (2006). Piacevole digressione satirica con "Al lupo, al lupo" (2007) ma immediato tuffo nell'immaginazione nel 2008 con "I tarocchi del mago Afono". Il 2009 è l'edizione di "Lingue, linguine e linguacce" mentre il triennio 2010-2011-2012 lo vede protagonista rispettivamente con: "Trotta trotta Trottalemme" (dedicata al personaggio di Jacovitti), "Deficients and Dragons for Carnival" (2011), "Quattro passi nel bosco" (2012). Gli ultimi due anni di carriera per il longevo mascheratista sono di pura fantasia, comica e coloratissima: "Sexy Toys - giocattoli birichini" (2013) e "Voli pindarici" (2014). Uno spirito quello di Giorgio che lo ha accompagnato e consigliato fin dalle opere giovanili incentrate sull'attualità, per poi proseguire con la più graffiante satira politica per abbracciare a fine carriera le vignette più umoristiche e goliardiche. Giorgio si ritira per motivi di salute a 58 anni con ben 34 mascherate di gruppo realizzate: davvero uno dei Principi di questa categoria (naturalmente insieme al padre Carlo).