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La Tivvù è un Mostro (2004)

Testo

Nome e cognome
Foto di Gianluca DomeniciGianluca Domenici

Musica

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Foto di Gianluca DomeniciGianluca Domenici

Interpreti

Nome e cognome
Foto di Gianluca DomeniciGianluca Domenici

Arrangiamento

ignoto

Partecipazioni

Colonna sonora dell'ultimo carro grande firmato Emilio Cinquini, "Il mostro oltre lo schermo". L'ultimo posto incassato con questo carro sulla tv spazzatura condannerà infatti il carrista a scendere di nuovo in seconda categoria dal 2005. Gianluca Domenici, similmente a quanto fatto due anni prima, ne realizza la soundtrack che tra l'allegria e la satira riprende il tema offerto dal contesto di riferimento rielaborandolo in maniera originale e scanzonata.

Tommaso Lucchesi
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Ho visto piangere persone
Che raccontano il proprio dramma personale
Il volto del presentatore
Compiaciuto e cinico o a sciacallare
Cambio poi il canale
E ti vedo il telegiornale
Giornalisti parlano
Mentre una pistola è puntata nel sedere

Ti prende e ti plasma, ti piglia
Ti plagia, ti scompiglia
È come un'amante arcigna
Che ti seduce e poi ti lascia

La Tivvù è un Mostro
E tiri lo sciacquone
Col cervello immerso dentro al cesso
E lo dimostra il fatto
Che non abbiamo un pensiero nostro
Tutto quanto c'è imposto
Ci condizionano in tutto
La Tivvù è un Mostro
Anche se cambi canale
Non c'è mai un ragionamento onesto
E quando pensi di pensare
Non ti accorgi che non stai pensando
Stai solo subendo
Un concetto già pronto

[Si ringraziano i nostri telespettatori perché anche ieri abbiamo fatto il record di ascolti
Il nostro programma è stato visto da 60 milioni di idioti!
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah]

Ti prende e ti plasma, ti piglia
Ti plagia, ti scompiglia
È come un'amante arcigna
Che ti seduce e poi ti lascia

La Tivvù è un Mostro
E tiri lo sciacquone
Col cervello immerso dentro al cesso
E lo dimostra il fatto
Che non abbiamo un pensiero nostro
Tutto quanto c'è imposto
Ci condizionano in tutto
La Tivvù è un Mostro
Anche se cambi canale
Non c'è mai un ragionamento onesto
E quando pensi di pensare
Non ti accorgi che non stai pensando
Stai solo subendo
Un concetto già pronto

Le veline e letterine
Sono finte ballerine
Che distraggono la mente
Dai pensieri della gente
Se la satira è un po' dura
Pronta arriva la censura
E davanti a Emilio Fede
Che lo mandi chi ci crede

La Tivvù è un Mostro
E tiri lo sciacquone
Col cervello immerso dentro al cesso
E lo dimostra il fatto
Che non abbiamo un pensiero nostro
Tutto quanto c'è imposto
Ci condizionano in tutto

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