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Un coriandolo che va (1997)

Testo

Musica

Interpreti

ignoto

Arrangiamento

ignoto
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Il non saper più scrivere, se non banalità,
son frasi false e frivole "Un coriandolo che va",
"Le maschere", "I colori", rime con "Felicità".
Mi prende lo sgomento per l'imbecillità.

Seguendo quel coriandolo, un neo nel cielo blu,
mi accorgo, ne ho un bisogno che cresce sempre più.
Il non voler più vivere un'illogica realtà,
riscopro in quel "coriandolo" la mia serenità.

Carnevale, tu sei la follia
d'un amore o speranza che sia.
Un sorriso, uno sguardo diverso
in un mondo noioso,
in un mondo perverso.
Carnevale, tu sei la pazzia
e l' amore la mia verità,
quel coriandolo afferalo al volo,
quel punto nel cielo, speranza sarà.

E scorre questo scrivere, non più banalità,
inseguendo lieve e fragile, il coriandolo che va.
Son luce quei colori, pieni di tonalità,
mi vien la rima facile, la musicalità.

Leggero quel coriandolo è volato fin quaggiù,
mi accorgo, ne ho un bisogno che cresce sempre più.
Ha trasformato in fiore quell'illogica realtà,
scoprendo che è l'amore la mia felicità.

Carnevale, tu sei la follia
d'un amore o speranza che sia.
Un sorriso, uno sguardo diverso
in un mondo noioso,
in un mondo perverso.
Carnevale, tu sei la pazzia
e l' amore la mia verità,
quel coriandolo afferalo al volo,
quel punto nel cielo, speranza sarà.

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