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Lontano da te (2010)

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inconnu

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Splendida canzone di Matteo Cima che forgia una miscela eccezionale di musica da ballare e un testo estremamente malinconico con la descrizione lucida e disillusa di una città che è cambiata. Uno dei lavori più profondi e meno noti della produzione del cantautore nizzardo. Il brano è stato realizzato per il Rione Marco Polo e portato al Festival rionale del 2010.

Tommaso Lucchesi
Copie dans le presse-papiers

Lontano seduto a pensare
Sull’onda Viareggio
M’appare un’emozione
Che nasce da dentro
Il mio sentimento
Mi porta da te
Non basta neanche il tuo viso
Io voglio quell’altro sorriso
Mascherone
Che s’alza nel cielo
Nell’arcobaleno
Lo prende con sé

È carnevale
Non c’è festa
Non c’è gioia
Dentro me
Io sono qui
Lontano
Cielo grigio
Su di me

E penso al carro
Che si muove sul viale
Sulla mia passeggiata
Burlamacco dipinge un mare
D’allegria
Di sogni proibiti
Di fantasia
L’hangar che si apra al mattino
Si emoziona un bambino
Un carrista col suo pennello
Scriverà
Un altro ricordo nel tempo
Ma son lontano da te

Lontano continuo a pensare
È sempre più brutto guardare
O vento vola tu, che puoi volare
In un altro mare
In un altro me

E io cammino
Per le strade buie
Vuote intorno a me
Le vie del Marco Polo
Di più belle non ce n’è

E penso al carro
Che si muove sul viale
Sulla mia passeggiata
Burlamacco dipinge un mare
D’allegria
Di sogni proibiti
Di fantasia
L’hangar che si apra al mattino
Si emoziona un bambino
Un carrista col suo pennello
Scriverà
Un altro ricordo nel tempo
E son lontano da te

E penso al carro
Che si muove sul viale
Sulla mia passeggiata
Burlamacco dipinge un mare
D’allegria
Di sogni proibiti
Di fantasia
E son lontano da te

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