Un jazz delicato sulle onde invernali del mare di Viareggio, spettacolare anche senza bagnanti e ombrelloni. Una delle opere di Gianluca Domenici più sentite e introspettive, senza dubbio una sperimentazione felice.
Scroscia poi spumeggia, poi prorompe e ti sconcerta
Poi sciaborda, ti sorprende e parla un po’ con te
Onda che rincorre un’onda
Un cane abbaia da laggiù
Due gabbiani in volo cercano il blu
Quando il mare di Viareggio è incazzato nero
Meglio stare zitti ed osservare questo film
Vittima io del regista
Attore non protagonista
Ascolto il mare impreca'
Ma che cos’ha questa città
Che ci fa canta’
Che ci travolge così
Forse il segreto chi lo sa
È chiuso in fondo al mar
Che ci scompiglia l’anima
Un frammento di giornale vola sulla spiaggia
Con il piede blocco a terra quella pagina
Leggo storie di violenza
Di egoismo e di viltà
Perché il mare un si dovrebbe agita'
Mentre tutti sono al caldo nelle loro case
Piene di certezze della quotidianità
Sono solo e sento freddo
L’inquietudine che è in me
Naufraga senza un perché
Ma che cos’ha questa città
Che ci fa canta’
Che ci travolge così
Forse il segreto chi lo sa
È chiuso in fondo al mar
Che ci scompiglia l’anima
Poi sarà estate e tutto cambierà
Io sarò molto ottimista e il sole splenderà
Ti amo Viareggio, ti amo e ti amerò
Specie d’inverno col mare che complice contemplerò