Canzone nata per suggellare il sodalizio tra la Fondazione Tofanelli e il cantautore piemontese Giampiero Alloisio, nominato per 2 anni direttore artistico del Carnevale di Viareggio. Il brano, indubbiamente fuori contesto rispetto alle frasi e alle sonorità tipiche di Viareggio, fa da titolo e colonna sonora alla serata del Festival dei Rioni 2006 vinto dalla giovane Valentina Lottini. "Balla la Bella", non nata per diventare canzone ufficiale, finisce per diventare il fil rouge musicale dell'intera edizione della manifestazione canora e, vista l'indubbia particolarità del pezzo, stimola un gruppo di giovani volenterosi a organizzare per l'anno dopo una gara musicale diversa da quella canonica chiamata Festival di Burlamacco. Tra le curiosità l'idea del pezzo è maturata nell'incontro tra Alloisio e il musicista e pittore viareggino Sandro Luporini, braccio destro di Giorgio Gaber.
Quando Bella balla a Carnevale
abbraccerei la giunta comunale,
abbraccerei persino
chi mi vuole molto male,
chi mi evita e non vale,
chi mi abbassa ma non sale,
chi mi cerca e non mi vuole.
Quando Bella balla a Carnevale
la mia migliore amica è la follia
e cresce in me la voglia
di quella meraviglia
che a volte rassomiglia all’anarchia,
che assomiglia alla poesia,
che assomiglia alla magia.
Quando Bella balla a Carnevale,
in mezzo agli altri sembri più normale,
un uomo, un animale, un’anima che vale
e non si sa perché
forse vale proprio perché c’è (x2).
Balla la Bella (x4)
Quando Bella balla a Carnevale
persino il vecchio Silvio non è male
e danza fra la folla insieme ad Apicella
e dà lezioni a tutti
di tango e tarantella
perché, malgrado le Cassandre
della sinistra,
lui è meglio della Bella, eh!
Quando Bella balla a Carnevale
la mia migliore amica è la follia
e cresce in me la voglia
di quella meraviglia
che a volte rassomiglia all’anarchia,
che assomiglia alla poesia,
che assomiglia alla magia.
Quando Bella balla a Carnevale
in mezzo agli altri sembri più normale,
un uomo, un animale, un’anima che vale
e non si sa perché
forse vale proprio perché c’è (x2).