Roberto Alessandrini motteggia la corrotta politica italiana, ancora vergine dal disastro Tangentopoli, con Bettino Craxi che qui diventa un coccodrillo frignone con tutta la casta democristiana e socialista che spunta da uova dischiuse. Un carro di forte denuncia politica con una satira che sfocia in netta provocazione costata al carrista una censura sulla rivista e sulle cartoline ufficiali di alcuni elementi. Volutamente invasiva e snervante la parola "Censura" che, vista anche la storia turbolenta del carro, calza nel contesto della vivace canzoncina.
Nel bel paese del sole e del mare
Il presidente si mise a parlare
E se parlava di grandi misteri
I coccodrilli piangevano seri
Al Quirinale sta di casa quel maresciallo
Ogni mattina prende qualcuno per suo fratello
L’Italia intera va trasformando in una volta
Che nella me-me-melma ormai galleggia
Coccodrilli, attenti a voi
È arrivato il Presidente
Coccodrillo pure lui
Ma comanda veramente
Coccodilli contro noi
Con il vizio di rubare
Coccodilli, adesso o mai
Qui è tutto da rifare
Sull’Alto Colle son schierati ad aspettare
I corazzieri tutti intorno al tricolore
E mentre lui parla ai comunisti da Gesù Clavio
Qualcuno pensa che tenga gli scheletri dentro l’armadio
Per porre fine a questi infami casini
Si fida solo di Craxi e di Fini
Mentre lo Stato se n’è andato già a puttana
Forse progetta una Repubblica di Panamá
Coccodrilli, attenti a voi
È arrivato il Presidente
Coccodrillo pure lui
Ma comanda veramente
Coccodilli contro noi
Con il vizio di rubare
Coccodilli, adesso o mai
Qui è tutto da rifare
Coccodrilli, attenti a voi
È arrivato il Presidente
Coccodrillo pure lui
Ma comanda veramente
Coccodilli contro noi
Con il vizio di rubare
Coccodilli, adesso o mai
Qui è tutto da rifare
(Ma quale censura?
Sono stato io personalmente ad autorizzare il costruttore Alessandrini)