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Addio

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Una delle canzoni più emotivamente toccanti della storia musicale del poeta Egisto Malfatti. Un brano che racconta il sofferto addio verso un "amore mio", interpretabile come la donna dei desiderio o, fuor di metafora, l'adorata città natale. Una delle esibizioni sicuramente più significative dell'opera malfattiana. La canzone risale allo spettacolo di chiusura carriera del Maestro (almeno ipotizzata) nel 1981.

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Cerchi ogni giorno un’altra dimensione,
hai una siringa nella vena blu,
hai emarginato l’ultimo istrione
dacché i ricordi non ti servon più…
Vecchio artigiano della fantasia,
chiudo la mia bottega demodé,
non trovo più clienti alla poesia,
ma soprattutto non ritrovo te.

Addio,
già tante volte amore mio
ti ho detto addio…
Addio,
ma questa volta
è proprio l’ultima perché…
Sulla tastiera
discende la sera
e più storia non c’è…
Senza rimpianto
è finito il racconto
che ho scritto per te…
Addio,
ma nel mio cuor
rimani ancor
l'amore mio.

La maschera deposta d’istrione,
deposta ogni illusione, ogni ansietà,
salgo così sull’ultimo vagone
di un treno che mai più ritornerà…
E a te che feci donna, per magia
schiudo le porte della libertà,
sul calendario della vita mia
è giunto il giorno della verità…

Addio,
già tante volte amore mio
ti ho detto addio…
Addio,
ma questa volta
è proprio l’ultima perché…
Sulla tastiera
discende la sera
e più storia non c’è…
Senza rimpianto
è finito il racconto
che ho scritto per te…
Addio,
ma nel mio cuor
rimani ancor
l'amore mio.

Sulla tastiera
discende la sera
e più storia non c’è…
Senza rimpianto
è finito il racconto
che ho scritto per te…
Addio,
ma nel mio cuor
rimani ancor
l'amore mio.

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