Carro di ritorno di Franco Malfatti in seconda categoria dal titolo "Spaventapasseri". Un fantoccio di paglia con una testa come teschio minaccia nefasti ritorni in Europa e Manuel Santini nel suo brano riesce efficacemente a demonizzare con pathos e convinzione.
Vento colorato, vento che li venderai
Vento che qualcosa un ragazzino ruberai
Vento come fumo, come nebbia sposterai
Lascia pure in terra tutto quello che non vuoi
Vento che ti insinui nelle strade di città
E fai rotolare una cartaccia
Vento che sui tavoli qualcosa butti giù
Pungi con un ago dritto in faccia
E come uccelli neri nei campi di grano passerai
Porterai i fantasmi del passato
Lo spaventapasseri il tuo complice sarà
Come un mucchio d'ossa mascherato
Vento tra i capelli un fiore rosso muoverai
Vento che ci parli in una lingua che non sai
Vento se magari una risposta ci darai
Chiedi per favore la domanda prima a noi
Vento che ti insinui nelle strade di città
E fai rotolare una cartaccia
Vento che sui tavoli qualcosa butti giù
Pungi con un ago dritto in faccia
E come uccelli neri nei campi di grano passerai
Porterai i fantasmi del passato
Lo spaventapasseri il tuo complice sarà
Come un mucchio d'ossa mascherato
Vento che ti insinui nelle strade di città
E fai rotolare una cartaccia
Vento che sui tavoli qualcosa butti giù
Pungi con un ago dritto in faccia
E come uccelli neri nei campi di grano passerai
Porterai i fantasmi del passato
Lo spaventapasseri il tuo complice sarà
Come un mucchio d'ossa mascherato