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Viareggio in bianco e nero (2015)

Texto

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Foto  de Simone Remedi Simone Remedi

Música

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Foto  de Mario Bindi Mario Bindi

Intérpretes

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Foto  de Christian Grossi Christian Grossi

Arreglo

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Foto  de Daniele Biagini Daniele Biagini

Participaciones

Christian Grossi torna a proporre un brano per il Festival di Burlamacco, seppur senza accedere alla finale. Mario Bindi e Simone Remedi realizzano un inno di una Viareggio che non c'è più ricordando con nostalgia i tempi andati. Il dialetto viareggino richiama ancor più chiaramente un'epoca in cui era la città l'unico mondo esterno su cui si affacciavano intere vite.

Tommaso Lucchesi
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‘Un dovevi esse' ridotta così,
un capolavoro e ora stai per mori',
Viareggio hai perso l’anima, l’identità,
ma unno voglia di stacci a pensa'.
In pineta cole pisalanche,
s’era felici anco senza palanche,
de ‘bbamboretti il gioco pipporugello,
e tutto era più vero e più bello.

Eri la Perla del Tireno Viareggio mia,
la Passeggiata Margherita la tu’ magia,
lustrini, carozze, orchestre, attori,
stile Liberty, eleganza, cappellini e fiori,
la Piazza Grande era il tu’ cuore,
sotto l’Orologio nasceva amore.
Immagini del tempo che fu,
le minonne ale baldorie,
e l’aquiloni di Picciù.

Col caretto passava l’arotino,
i ‘bbamboretti gioavino a boccino,
vendeva i ‘llupini la mentaia,
boni i ‘fformaggi dela ricottaia.
Quando sul molo c’erin tanti granchi,
arivò Ondina scivolando su ‘ffianchi,
si gioava a Madama Dorè,
e ‘ssignori bevevino il thè.

Eri la Perla del Tireno Viareggio mia,
la Passeggiata Margherita la tu’ magia,
lustrini, carozze, orchestre, attori,
stile Liberty, eleganza, cappellini e fiori,
la Piazza Grande era il tu’ cuore,
sotto l’Orologio nasceva amore.
Immagini del tempo che fu,
le minonne ale baldorie,
e l’aquiloni di Picciù.

I ‘ccari erino sbalorditivi,
i ‘mmascheroni parevino vivi,
il Carnevale era davero ‘na gran festa,
cole bande, mascherate e cartapesta.
Spensierati si trovavimo al Piazzone,
la chiave sempre nela toppa d’ottone,
cole sedie per discore fori l’uscio,
stavimo bene nelo stesso guscio.

Eri la Perla del Tireno Viareggio mia,
la Passeggiata Margherita la tu’ magia,
lustrini, carozze, orchestre, attori,
stile Liberty, eleganza, cappellini e fiori,
la Piazza Grande era il tu’ cuore,
sotto l’Orologio nasceva amore.

Ma nel profondo del mio cuore, Viareggio mia,
ancora l’unico fiore, la mia poesia,
il sole, la spiaggia, il tramonto e il mare,
Viareggio bella lo voglio urlare,
la Passeggiata è il tuo valore,
al Muraglione volerà l’amore.
Viareggio in bianco e nero sei tu,
mille colori del nuovo giorno
splendono nel blu,
brillano nel cielo blu,
nel blu.