Indimenticabile poesia di Pierino Ghilarducci che scrive e interpreta l'ennesimo inno alla spensieratezza che solo il Carnevale riesce a donare. Un testo dialettale agile che si sposa con un coro di bambini che infarcisce il brano di quella giocosità infantile che non stona minimamente. Di nuovo sul podio (terzo) a nome del rione Darsena.
Se ti senti un popo' mogio,
se ti par d'esse già un vecchio barbogio,
se ti par che la vita ti stia stretta,
vieni con me a vede' la canzonetta.
Per te che cerchi con un'iniezione,
una visione o forse un'illusione,
anco per te è già una soluzione
aver Viareggio, il mare e una canzone.
Potrai canta' anco se sei stonato,
eppo' imbriaatti con il calafato,
sogna' magari d'esse un deputato,
monta' su un caro tutto mascherato.
Tra mille canti amore a refe nero.
Andamo in cuffio a tutto il mondo intero.
Sarà una droga, certo ma un fa male,
quest'è Viareggio col su' Carnevale.
Con Burlamacco, questo gran burlone,
vieni con me alla festa del Rione
e tra coriandoli e du' bicchierotti
potrai scordà che c'hai 'ccorbelli rotti.
E s'alza un vento ch'è di maestrale
e dice a tutti "Oggi è Carnevale"
e con la brezza e il vento del libeccio
ti dirà solo un nome: Viareggio.