Nombre y apellido |
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Maria Teresa Marchionni |
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Maria Teresa Marchionni |
Secondo brano "al femminile" del Carnevale, il primo interamente realizzato da Maria Teresa Marchionni, straordinaria interprete dello spirito della manifestazione. "Durante le prove delle canzoni al Teatro Eden - ci racconta Aldo Valleroni - l'orchestra torinese voluta dal Comitato sembrava voler trasformare il 2/4 della compositrice in una tiritera lenta e legnosa, eseguita ancor peggio dalla svogliata cantante reclutata. Marchionni, una volta sentita la nuova versione, scattò irata contro il direttore d'orchestra precisando che non era quello il modo giusto per suonarla. Di reazione il Maestro chiese chi fosse lei per permettersi certe osservazioni e Maria Teresa ribattè di tutta risposta: sono l'autrice della canzone! Dopo un'accesa discussione, il Maestro la invitò provocatoriamente sul palco per cantarla ma l'orchestra continuava a non seguire le reali intenzioni della viareggina costringendola ad andare fuori tempo. Ci penserà il Comitato a sedare i bollenti spiriti del torinese." Al di là delle leggende, la canzone è un esempio ideale del filone in voga all'epoca - la canzone cartolina -, ideale per dipingere la bellezza di Viareggio e pubblicizzare i suoi lidi anche durante il Carnevale.
Tommaso Lucchesi
So che nel mar c’è una sirena verde e azzurra
che ci sussurra, una canzon.
Che mette in cuore un filtro di malia,
che suscita passione e nostalgia.
E la canzon si fa più viva, più potente,
più seducente di un madrigal!
Quando Viareggio freme e tutta palpita
perché è giunto Carneval…
Viareggio tu, d’ogni stagion
sai ricantar la tua canzon.
È un gorgheggiar festoso nel cuor,
è uno scoccar di baci d’amor…
È la canzon, del Carneval
del vecchio Re del baccanal.
Che dice orsù, la gioia passa e va…
Non indugiar, doman chissà.
Oh mio tesor io so dov’è la capitale
del Carnevale, vieni con me.
Ti condurrò nel regno delle fate,
che so perché ho scoperto questa estate.
È un regno che sta sulle rive del Tirreno,
dolce sereno, regno ideal.
Che già festante di un giocondo fremito,
perché è giunto Carneval…
Viareggio tu, d’ogni stagion
sai ricantar la tua canzon.
È un gorgheggiar festoso nel cuor,
è uno scoccar di baci d’amor…
È la canzon, del Carneval
del vecchio Re del baccanal.
Che dice orsù, la gioia passa e va…
Non indugiar, doman chissà.
O mio Tesor, canta con me
questa canzon fatta per te
di baci e fior, profumi e gioventù
di Sole d’or, di cielo blu!