L'istrione Giacomo Facini, primo cantautore della storia del Festival di Burlamacco, debutta e ottiene la medaglia di bronzo alla prima edizione della kermesse. Un'inedita versione swingata della canzone di carnevale che Facini, con il suo inimitabile timbro vocale, introduce nell'economia del repertorio musicale viareggino, innovandolo a modo suo.
È Carnevale, non ci pensare, su lascia stare quelle cose là...
Vatti a vestire, dai non tardare,
sennò mi offendi la divinità!
È Carnevale, tu lascia stare, e tutto va come deve anda’...
Tu metti al mondo un mascherone
e poi lascialo sfila’.
È Carnevale, non ci pensare, non puoi sapere come finirà...
dai lascia stare, va giù al rione,
prendi un bicchiere di felicità.
È Carnevale, non ci pensare, e tutto va come deve anda’...
Tu metti al mondo un mascherone
e poi lascialo sfila’!
Dai trabaccolari ai palombari ai carristi,
niente c’è da dire loro sì che sono artisti,
che tengono nel cuore la nostra città!
Per tutte le strade, rione su rione,
sento intensamente fortemente quell’odore,
che mi inebria e dà felicità...
Delafia o che è? Sarà il salmastro!
È Carnevale, non ci pensare, su lascia stare quelle cose là...
Vatti a vestire, dai non tardare,
sennò mi offendi la divinità...
È Carnevale, non ci pensare, e tutto va come deve anda’...
Vai a vedere, sul lungomare,
ci sono i carri a sfila’!
Dai trabaccolari ai palombari ai carristi,
niente c’è da dire loro sì che sono artisti,
che tengono nel cuore la nostra città!
Per tutte le strade, rione su rione,
sento intensamente fortemente quell’odore,
che mi inebria e dà felicità...
Delafia o che è? Sarà il salmastro!
È Carnevale, non ci pensare, e ora sbrigati e vai a balla’...
Vatti a divertire, vai a saltare,
che per un anno ‘un ci risarà.