La natura dell’uomo è da sempre curiosa, esploratrice, creativa. Ma il navigante, rappresentato sulla costruzione, come un moderno Ulisse, si è perso e si è trovato immerso nella tecnologia e nel mondo virtuale che, se da un lato gli hanno permesso di esplorare mondi infiniti, adesso hanno il potere di addormentarlo e fargli dimenticare la propria essenza umana. Ignoranza, guerre, consumo delle risorse intanto arricchiscono i soliti “ignoti potenti”, già pronti a fiondarsi in paradisi artificiali, lasciando il resto dell’umanità senza futuro. Ma se un giorno alcune macchine sviluppassero un’intelligenza alternativa, sarebbero loro, forse, a svegliarci e a ricordarci cosa fa di noi degli esseri umani? Si domandano gli autori dell’opera allegorica.
Picture of Enrico Dal Pino