Interessante brano di Matteo Cima che trova nell'origine del Carnevale un riferimento ad un'antica celebrazione orientale, mutuata dai romani in carrus navalis, dedicata proprio alla dea egizia Iside. Una visione "revisionista" dell'origine della parola Carnevale sicuramente da approfondire ed arricchire.
Attraversiamo secoli confini adesso che
Indossi il tuo vestito e inventi il carneval
Come sei bella Iside, stasera sei con me
Fra maschere nel tempo viaggeremo insieme.
Ma quanta strada ci sarà
E saremo sogno e carneval.
È per te che brillano le cose
È per te quel carro che si muove
È con te l’aurora del mio mare
Apri gli occhi, non dimenticare
Che rimane dentro questo sentimento
Noi fra terra e cielo
Rimani un altro po’
nell’ultimo falò
Profumi d’universo.
Hei, hei! (x4)
Tu come un carnevale sei la favola all’eterno
come se bella Iside nel cuore dell’inverno
E apri le tue ali fra coriandoli d’Oriente
fra popoli e persone nel passato e nel presente
E quanta strada ci sarà
e saremo sogno e carneval.
È per te che brillano le cose
È per te quel carro che si muove
È con te l’aurora del mio mare
Apri gli occhi, non dimenticare
Che rimane dentro questo sentimento
Noi fra terra e cielo
Rimani un altro po’
nell’ultimo falò
Profumi d’universo.
Hei, hei! (x4)
Ritualità pagane, nei secoli cristiani
Come sei bella Iside, dai viaggia insieme a me
Tra feste dei romani, battaglie medievali
Sei nel Rinascimento, sopra i carri insieme a me
E mentre siamo in volo io ti stringerò le mani,
chiedendoti di noi che cosa ne sarà domani,
nel nostro carnevale, proteggi il carnevale, che torni il carnevale
È per te, che brillano le cose
È per te, quel carro che si muove
È con te, l’aurora del mio mare
Apri gli occhi, non dimenticare
Che rimane dentro questo sentimento
Noi fra terra e cielo
Rimane un altro po’, nell’ultimo falò
Profumi di universo.