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Lampi di memoria (2011)

Text

Vor- und Nachname
Foto von Simone RemediSimone Remedi

Musik

Vor- und Nachname
Default imageStefania Goti

Interpreten

Vor- und Nachname
Default imageMarco Belluomini

Chor

Vor- und Nachname
Foto von Simone RemediSimone Remedi
Default imageSilvia Di Fatta

Arrangement

Vor- und Nachname
Foto von Daniele BiaginiDaniele Biagini

Teilnahmen

La Viareggio storica di inizio Novecento viene tratteggiata in veri "lampi di memoria" da Marco Belluomini con parole di Simone Remedi e musica di Stefania Goti. Un tuffo nel passato nostalgico quanto preciso su un'epoca ormai irraggiungibile.

Tommaso Lucchesi
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Oh Burlamacco ciao, un dormi mi'a,
lo senti che silenzio, che armonia.
La Passeggiata che eleganza in legno,
Puccini, Zacconi e grande ingegno.
Al mondo il più bello è ‘l Margherita,
carozze, orchestrine e dolce vita.
Negli occhi Piazza Grande che colore,
bambini, nonni, mamme e tanto amore.

Te la riordi, Viareggio mia,
di quel tempo che ‘un c’è più
nel ciel volava un aquilone,
era del mitico Picciù.
Ma che spettacolo al Politeama,
il grande Egisto, musica e poesia.
Ai rioni si facevino le mosse,
si ballava con le “Facce Rosse”,
e ora che anco ‘l Micio c’ha lasciato,
che tristezza ‘l tempo ‘un s’è fermato.

Nell’aria c’è la voce di Brunello,
ti dà tranquillità come un fratello.
La musica del Pulga dentro ‘l cuore,
e Gianni ‘l Lenci il nostro grande attore.
Maccioni, Moschino e la Zorria,
amici che s’incontrin per la via.
Skofic, la Robertona e Ventofino,
ormai sono al largo su un patino.

Te la riordi, Viareggio mia,
di quel tempo che ‘un c’è più,
nel ciel volava un aquilone,
era del mitico Picciù.
Ma che spettacolo al Politeama,
il grande Egisto, musica e poesia.
Ai rioni si facevino le mosse,
si ballava con le “Facce Rosse”,
e ora che anco ‘l Micio c’ha lasciato,
che tristezza ‘l tempo ‘un s’è fermato.

Oh Viareggino, tu che sei vero,
invenzione e fantasia.
Riccioli neri e un po’ geniale,
eri tu, Beppe Bugia.
Aurelio e ‘l Casani erin meglio di Charlot,
in Via Battisti c’era sempre ‘l bar Sciapò.

Te la riordi, Viareggio mia,
di quel tempo che ‘un c’è più,
nel ciel volava un aquilone,
era del mitico Picciù.
Ma che spettacolo al Politeama,
il grande Egisto, musica e poesia.
Ai rioni si facevino le mosse,
si ballava con le “Facce Rosse”,
Burlamacco son lampi di memoria.
Perché Viareggio è unica, è gloria.

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