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Risveglio dopo l'orgia (1924)

Text

Vor- und Nachname
Default imageCurzio Caprili

Musik

Vor- und Nachname
Default imageAlberto Montagna

Interpreten

unbekannt

Arrangement

unbekannt

Teilnahmen

Celebre motivetto firmato dal carrista e scrittore Curzio Caprili e dal napoletano Alberto Montagna, nato come colonna sonora dell'omonimo carro di Raffaello Tolomei (primo premio) e poi spopolato come vero tormentone. Grazie al testo goliardico che descrive minuziosamente il dopo sbornia di un giovane borghese squattrinato e alla musica orecchiabile, "Risveglio dopo l'orgia" venne ripescata nel 2004 dalla Fondazione Tofanelli per ricevere l'onore di essere eletta canzone ufficiale dopo 80 anni dall'uscita. Si volle rendere omaggio allo scrittore viareggino Mario Tobino che, nei suoi libri, ricordava con maggior affetto proprio il Carnevale 1924. In seguito alle ricerche effettuate da Marco Petrucci e Gianmarco Madonna, è stato possibile risalire al nome dell'anonimo napoletano - autore della melodia - che per quasi cento anni non era stato possibile identificare; si presume fosse un tale Alberto Montagna, autore negli anni Venti di un brano partenopeo molto simile al "Risveglio" per accordi e musicalità.

Tommaso Lucchesi
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Andasti, oh giovinastro, al gran veglione,
al braccio ti abbiam visto di una bionda
e ci facevi il nesci e il burbiglione
mentre palpavi l’anca sua rotonda.

Le bottiglie del buon vino,
il cognac ed il poncino,
il ripieno del panino
te li sei scordati già?
Li mangiasti alla Morina
di tordelli una dozzina,
si lamenta, poverina;
oh chi mai li pagherà?

Tralalallallà...
Tralalallallà....

Ti sogni e ti par d’essere all’inferno,
portato a volo da tremendi draghi,
e invece sei nel crudo dell’inverno
e i creditori aspettan che tu paghi.

Caramelle, gianduiotti,
pasticcini e gran confetti,
se doman tu ci rifletti
chi li paga? Non si sa.
Lo champagne nei palchetti,
i coriandoli a gran getti,
le valanghe dei sorbetti
te li sei scordati già!

Tralalallallà…
Tralalallallà….

Con tutte le cocotte tu danzasti,
sepolto un neo scopristi sotto al seno
al pagliaccetto rosa che portasti
nel salottino verde al pian terreno.

Al veglion dietro la quinta
la bebè tutta ritinta
ce la fece a darsi vinta
lo ricordi?...Trallallà...
La contessa con la figlia
ti facea l’occhio di triglia,
ti troncasti quasi in chiglia
salutando...Trallallà...

Tralalallallà...
Tralalallallà....

Domattina, molto presto,
sarai vivo o sarai desto,
ma però sarai più mesto
pesto e vizzo, e trallallà...

Tralalallallà...
Tralalallallà....

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