Vor- und Nachname |
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Sono passati cento anni esatti da quando sui viali a mare sfilò il primo carro realizzato con la tecnica della cartapesta (più precisamente carta a calco): era “I cavalieri del Carnevale”, del 1925, costruttore Tono D’Arliano.
Presentato venerdì 28 febbraio alle ore 16 a villa Argentina, in occasione del prossimo “Venerdì di Milziade”, organizzato dalla Biblioteca Caprili, l’incontro ha ruotato intorno alla monografia fresca di stampa “Antonio D’Arliano”, firmata da Umberto Guidi, Giampaolo Ghilarducci e Adolfo Lippi, pubblicata dall’Ancora editrice nella collana “Profili”. Si tratta di una serie di snelli libretti dedicati ai costruttori del Carnevale e ai pittori viareggini.
Non c’è dubbio che Tono D’Arliano sia stato un grande carrista e anche un notevole pittore. Protagonista assoluto, insieme al “rivale” Alfredo Pardini, del periodo carnevalesco compreso tra le due guerre mondiali, nella sua carriera ha vinto 13 volte il primo premio. I suoi carri, improntati alla fantasia e a uno squisito gusto cromatico, sono passati alla storia. La rivalità con Alfredo Pardini ha segnato in positivo lo sviluppo della manifestazione. Quanto alla scelta di utilizzare la carta a calco per la costruzione dei carri, essa ha rappresentato una svolta di cruciale importanza: con le forme di cartapesta si ottennero infatti maschere molto voluminose e anche relativamente leggere, spianando la strada a dimensioni sempre più colossali delle costruzioni carnevalesche. Il volumetto “Antonio D’Arliano” è riccamente illustrato e affronta anche il tema della pittura del popolare Tono.