Se in un futuro prossimo la scienza riuscisse a riportare in vita i dinosauri, da sempre sogno di grandi e piccini, e se ci trovassimo magicamente di fronte al più grande e aggressivo predatore preistorico, in uno show mozzafiato, resteremmo sbalorditi? Si domanda l’autore. La costruzione è un’allegoria sulla cattiveria e l’aggressività della nostra società, assuefatta dal consumismo e sempre più infelice, in cerca di sensazionalità e visibilità, a scapito dei valori umani. Fino al punto di sconfinare nella pornografia del dolore.
Foto di Enrico Dal Pino