Mario Bindi interpreta perfettamente il ruolo di polpo della Darsena per le parole di Roberta Bartali e Antonio Tomei con la musica di Giovanni Madonna. Un tributo a tutte le caratteristiche del celebre rione attraverso la narrazione delle disavventure del protagonista marino. 
												
													Tommaso Lucchesi  
												 
											 
										
									 
								
																																																 
							
																	
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										Copia testo 
									
									Ariva 'l Carnevale fra gli scogli 
i ppesci en tutti ringalluzzoriti 
alle trigliozze mandino l'inviti 
e sguizzino la samba e 'l cha cha cha 
 
Un polpo darsenotto assai galante 
co' una bella ghiozzetta volteggiava 
però dal'emozione tartagliava 
parlava a scatti da un potenne più 
 
"Cara ghio-zza-zza 
che belle-zza-zza 
questa festa illumina-tta-tta! 
Chi s'ingo-zza-zza 
chi s'imbu-zza-zza 
 
e chi sta a vede' mangia'!" 
 
In fondo al mare davino 'l veglione 
c'era una banda sopraffina e rara 
sonavino perfino la ghitara 
le razze, le ceale e 'bbaccalà. 
 
Faceva la scontrosa la ghiozzetta 
con la boccuccia tutta bronzoline 
e il polpo che era un tipo molto fine 
nella conversazione si buttò: 
 
"Cara ghio-zza-zza 
che belle-zza-zza 
questa festa illumina-tta-tta! 
Chi s'ingo-zza-zza 
chi s'imbu-zza-zza 
e chi sta a vede' mangia'!" 
 
Passò un gran capocchione co' l'occhiali 
da tutti riverito e rispettato 
perché da professore immascherato 
pareva che sapesse tutto lu'! 
 
Da bravo darsenotto il nostro polpo 
non lo degnò neppure d'uno sguardo 
e alla ghiozzetta con un certo azzardo 
disse con eleganza e savoir-faire: 
 
"Cara ghio-zza-zza 
che belle-zza-zza 
questa festa illumina-tta-tta! 
Chi s'ingo-zza-zza 
chi s'imbu-zza-zza 
e chi sta a vede' mangia'!"