Ghilarducci e Cerchiai portano sul palco del Politeama un bel pezzo che gode di un coro di fanciulli, come ormai da tradizione; Il Carnevale di Viareggio non visto solo come festività ma come vero e proprio stile di vita.
Nell'arido deserto d'emozioni,
sempre più solo con le tue illusioni,
per mamma hai la Tivù con i cartoni,
il cervello nei calzoni e la chiami civiltà?
Non riesci più a parlare con qualcuno,
ti credi un padreterno e sei nessuno;
perfino un bel tramonto è inopportuno,
l'amore è solo fumo è per necessità.
E il Carnevale va
con le sue maschere
grintose, anarchiche,
sensuali e magiche.
Su, forza, seguile
verso la libertà.
Tendi la mano,
se ne prendi una,
ti sorriderà.
E il Carnevale va
con le sue maschere
grintose, anarchiche,
sensuali e magiche.
Su, forza, seguile
verso la libertà.
Tendi la mano,
se ne prendi una,
ti sorriderà.
Che senso avrà nasconderci le cose,
per dire che i carciofi sono rose?
Sarà perché anche loro hanno le spine,
angosce senza fine la tua imbecillità
Tu chiamala "mansarda" la soffitta;
il non saper reagire è una sconfitta
e te sei sempre solo, lì che aspetti
che vendano i biglietti per la felicità.
E il Carnevale va
con le sue maschere
grintose, anarchiche,
sensuali e magiche.
Su, forza, seguile
verso la libertà.
Tendi la mano,
se ne prendi una,
ti sorriderà. (x4)