Inizialmente composta e presentata per la Canzonetta dei Rioni 1987 (che poi la vedrà trionfare per il rione Vecchia Viareggio) dall'accoppiata Gianluca Cucchiar (testo e musica) e da Egisto Olivi (voce), non viene eletta canzone ufficiale dalla neonata Fondazione Carnevale, che al suo posto sceglie "Viareggio Hippy Hippy Hippy Urrà" (Filibello-Faleni). Il magnifico brano viene ripescato nel 2000, sotto l'egida della Fondazione Tofanelli, in occasione del concorso "Viareggio è una canzone" svolto al Teatro Politeama con l'idea di eleggere una canzone a rappresentanza del secolo appena trascorso. Il capolavoro dei due viareggini viene proclamato canzone ufficiale di quell'edizione nonché "Canzone del Secolo" del Carnevale di Viareggio. Una sorta di seconda primavera per questo brano indimenticabile che tutt'oggi si eleva a secondo inno della manifestazione dopo "la Coppa di Champagne".
Tommaso Lucchesi
Mille stelle filanti giocano in cielo,
magico volo che porta il vento sul nostro Carneval,
come un pazzo pittore che fa cadere
schizzi e colore su tutta quanta la mia città;
guarda la mascherina che in riva al mare,
sembra aspettare il re che arriverà,
corre sulla spiaggia e sparge dei fiori,
spenge l’inverno e accende i colori
come le luci di un varietà;
scrive sulla sabbia baciata dal sole,
un messaggio, poche parole, “bentornata felicità”.
Come un coriandolo, vorrei poter volare insieme a te
e in ogni angolo scoprir la gioia e la magia che c’è,
se in una maschera puoi ritrovare un senso ai tuoi perché
quel viso d’angelo vorrei che somigliasse un poco a te,
vola coriandolo, vuol dir che in fondo musica ce n’è.
Maghi nati col cuore di cartapesta
genio d’artista che ha fatto grande il nostro Carneval,
volti e maschere che da carta e matita
prendono vita mischiando il sogno con la realtà;
come il colpo di tuono di un temporale
scoppia il segnale che al cuor t’arriverà
luci, musica e canti danno alla gente
quell’allegria che è fatta di niente,
vecchia emozione senza un’età,
ride il sole che vede il mondo dal cielo,
perché un paese, forse uno solo, nel suo ricordo si fermerà.
Come un coriandolo, vorrei poter volare insieme a te
e in ogni angolo scoprir la gioia e la magia che c’è,
se in una maschera puoi ritrovare un senso ai tuoi perché
quel viso d’angelo vorrei che somigliasse un poco a te,
vola coriandolo, vuol dir che in fondo musica ce n’è.
Se in una maschera puoi ritrovare un senso ai tuoi perché
quel viso d’angelo vorrei che somigliasse un poco a te,
vola coriandolo, vuol dir che in fondo musica ce n’è,
vola coriandolo, vuol dir che in fondo musica ce n’è.