Come sempre Franz Arrighini inserisce nei suoi pezzi l'attualità sociale e politica che col Carnevale ovviamente fa da contrasto. Il brano ha una morale: se vuoi liberarti dai crucci della quotidianità vieni a Viareggio a ballare sui viali al ritmo di Burlamacco. La canzone - intonata a nome del rione Quattro Venti - si classifica terza.
Tommaso Lucchesi
In tutta la terra, contrasti e proteste,
di chiacchiere insulse, son piene le teste,
di volti improntati a falsa morale,
e la corruzione è un fatto normale.
C’è solo un paese che pensa all’amore,
e le sue battaglie le vince col cuore.
Si chiama Viareggio e basta così.
È un fiore di maggio e dice di sì.
Carnevale vuol dire libertà,
vuol dire gente che ti guarda e ti sorride.
Già sul viale si vede
un’esplosione di felicità.
È fiducia nel tempo che verrà.
Di danze e balli che ora fanno il girotondo,
grazie a lui presto nel mondo solo pace ci sarà,
Carnevale vuol dire libertà.
Chinare la testa, pagare le tasse,
vedere arricchire chi sfrutta le masse.
Subire ogni giorno la burocrazia,
gli scherzi, i baccani, dell’economia.
Le paghe da poco, i prezzi alle stelle,
un perfido gioco che brucia la pelle.
Soltanto Viareggio, può dire di no,
e di ogni problema può fare un falò.
Carnevale vuol dire libertà,
vuol dire gente che ti guarda e ti sorride.
Già sul viale si vede
un’esplosione di felicità.
È fiducia nel tempo che verrà.
Di danze e balli che ora fanno il girotondo,
grazie a lui presto nel mondo solo pace ci sarà,
Carnevale vuol dire libertà.
Carnevale vuol dire libertà,
vuol dire gente che ti guarda e ti sorride.
Già sul viale si vede
un’esplosione di felicità.
È fiducia nel tempo che verrà.
Di danze e balli che ora fanno il girotondo,
grazie a lui presto nel mondo solo pace ci sarà,
Carnevale vuol dire libertà.
Carnevale vuol dire libertà!