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Serenata di Pulcinella (1923)

Testo

Nome e cognome
Default imageTimpano
Default imageRodolfo Puccetti

Musica

ignoto

Interpreti

ignoto

Arrangiamento

ignoto

Divertente canzonetta dedicata ad un'altra grande maschera di Carnevale. E' il turno di Pulcinella, simbolo di Napoli e della commedia dell'arte. Si rileva la poliedricità dei musicisti di Viareggio nel rendere protagoniste di canzoni viareggine maschere "estere" ma si avverte anche la mancanza di un qualcosa che simboleggi la città oltre i confini della Versilia. Gli autori sono il paroliere Rodolfo Puccetti - destinato a grande fortuna dopo la guerra - e il non meglio conosciuto Timpano (nome ignoto), probabilmente un musicista firmatosi con un nome d'arte.

Tommaso Lucchesi
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Viareggio ascolta,
garbata e bella,
la serenata
di Pulcinella,
e con le nacchere
e i tamburelli,
gli zighidizighi
e i caccavelli.

Garbato popolo
state a sentire,
venite tutti,
venite a aprire.

Da questa massa
così garbata,
di Pulcinella
la serenata.

Con lo zighetde
zighede zun zun zun,
con lo zighede
zighede zun zun zun,
zun zun zun
zun zun zun
zun zun zun.

Oh comitato,
che ci hai ascoltato,
gradisci dunque
chi ti ha portato,
laggiù da Napoli
maschera amata,
fin qui a Viareggio:
la serenata.

Cantiamo tutti,
cantiam contenti,
senza pensieri,
senza lamenti.

Con questa massa
così garbata,
di Pulcinella
la serenata.

Con lo zighetde
zighede zun zun zun,
con lo zighede
zighede zun zun zun,
zun zun zun
zun zun zun
zun zun zun.

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