Un intro solenne addirittura con la voce dell'Onnipotente con tanto di cori angelici per un brano orecchiabile che ha al centro la "deificazione" dell'uomo che, con la chimica in mano, si sente di poter fare tutto quello che vuole. Il carro omonimo di Fabrizio Galli prende in giro la scienzomania che ci vuole tutti creatori dell'impossibile. Costruzione premiata col podio e una condanna pubblica da parte dell'arcivescovo di Lucca Tommasi per la raffigurazione di Dio sul carro.
Tommaso Lucchesi