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Canzoni - Il Carnevale a Viareggio (Su la coppa di champagne) (1921)

Interpreti

    ignoto

Arrangiamento

    ignoto

Prima canzone ufficiale che inaugura la storia dell'Albo d'oro del Carnevale di Viareggio. Tutto nasce dall'idea di eleggere una canzone inedita regina del 1921 come già usava fare a Nizza. I quattro fautori del progetto - Alberto Sargentini, Pietro Tofanelli, Ernesto Tolomei e Giuseppe Giannini - riuscirono ad incontrare il maestro Giacomo Puccini nella sua residenza a Viareggio per far comporre da un alto nome l'inno della manifestazione. L'artista lucchese, divertito dalla proposta, declinò gentilmente l'invito perchè preso dalla scrittura della Turandot e consigliò loro di rivolgersi ad un suo allievo di fama internazionale: Icilio Sadun. All'epoca impegnato nella conclusione della stagione musicale al Maxim di Parigi, Sadun venne contattato dal Comitato Carnevale ed accettò entusiasta il progetto. Dopo aver visionato il testo composto da Lelio Maffei, il musicista non ci pensò due volte e scese in treno fino a Viareggio, per l'esattezza fino al ristorante "Buonamico" di Pasquale Francesconi dove, si dice - davanti ad un cacciucco ed un bicchiere di vino -, riuscì a trovare il ritornello giusto per musicare le parole di Maffei. "Su la coppa di champagne", titolo ormai rimasto scolpito nella memoria collettiva, possiede anche una versione "politica" firmata da Gino Guidi che mette alla berlina le spedizioni punitive delle squadracce fasciste diffuse al tempo. Il brano è un marciabile in 2/4, ottimo per permetterne il ballo a bordo dei carri da parte delle maschere.

Tommaso Lucchesi
Copia negli appunti

Salutiamo il Carnevale
ch'e' rumore ch'e' follia
L'universa frenesia
che rinascere ci fa.
Carnevale è come un sogno
di lussuria e di splendore,
passan facili le ore
nel suo sogno di beltà.

Musica, tango!
Maschere a rango
Viva Viareggio
Viva il fox-trot.

Su la coppa di champagne
non c'è più tristezza al mondo
tracanniamo il vino biondo
alla gioia del Carneval.
Passa un'ora di debauche
bionde e brune è la vostr'ora
date baci e baci ancora
per la gioia del Carneval.


RIT.

Ecco il corso mascherato
par l'inferno in paradiso
trombe, canti, bocche al riso,
la vertigine è in città.
Viva i carri esilaranti
e le maschere in sollazzo;
Carnevale è un vecchio pazzo
che la vita ci ridà.

RIT.

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