Motivetto probabilmente risalente al 1935 ma riproposto da uno stanco Icilio Sadun in coppia con la memoria di Cravache (ucciso in un campo di concentramento durante la guerra), reso canzone ufficiale a tavolino dal Comitato per evitare le polemiche dell'anno prima. Un tributo tra le righe anche alla strepitosa carriera musicale di Sadun, vincitore per ben 8 volte, con il 1948 incluso. Un record che ad oggi rimane imbattuto.
Tommaso Lucchesi
Curiose consultate il calendario
Viareggine
Sulle spine
Ma quando tireranno su il sipario
Ed estasiate
Vedrete il Carneval?
Di biacca, di lacca, la faccia si impatacca
Sempre ingordo di far bagordo
Acciuffa, arruffa, si tuffa nella zuffa
Con indomito furor
Ai sudditi ripete
armati di bicchier:
Io spicco, il chicco, più ricco di piacer
Quest’attimo godete
Che non ritorna più
Cantate, danzate e datevi del tu
È giunto Carnevale a fine inverno
Il tepore
È in ogni cuore.
Uscite tutte quante a passo alterno
Un po’ scollate
Perché la carne val
Di biacca, di lacca, la faccia si impatacca
Sempre ingordo di far bagordo
Acciuffa, arruffa, si tuffa nella zuffa
Con indomito furor
Ai sudditi ripete
armati di bicchier:
Io spicco, il chicco, più ricco di piacer
Quest’attimo godete
Che non ritorna più
Cantate, danzate e datevi del tu
Ai sudditi ripete
armati di bicchier:
Io spicco, il chicco, più ricco di piacer
Quest’attimo godete
Che non ritorna più
Cantate, danzate e datevi del tu
Carneval, Carneval, Carneval!