Roberto Alessandrini motteggia la corrotta politica italiana, ancora vergine dal disastro Tangentopoli, con Bettino Craxi che qui diventa un coccodrillo frignone con tutta la casta democristiana e socialista che spunta da uova dischiuse. Un carro di forte denuncia politica con una satira che sfocia in netta provocazione costata al carrista una censura sulla rivista e sulle cartoline ufficiali di alcuni elementi. Volutamente invasiva e snervante la parola "Censura" che, vista anche la storia turbolenta del carro, calza nel contesto della vivace canzoncina.
Tommaso Lucchesi